«

»

The Trip

Il nucleo del complesso si costituisce a Londra nel 1966, durante il soggiorno inglese del cantante Riki Maiocchi. Maiocchi, dopo aver lasciato i Camaleonti per la carriera solista, stava cercando musicisti per formare un nucleo di supporto con maggiore propensione al rock psichedelico. Grazie al batterista Ian Broad (già frequentato a Milano quando faceva parte del complesso The Bigs), arrivano il chitarrista Ritchie Blackmore (già noto session man che aveva fatto parte di altre band inglesi), il bassista Arvid “Wegg” Andersen e un secondo chitarrista di nome “Billy” Gray (che aveva suonato con Eric Clapton e proveniva dagli scozzesi Anteeeks). A ottobre il cantante e i musicisti si presentano sui palchi italiani sotto la sigla Maiocchi & The Trip, ma già a dicembre Blackmore torna in Inghilterra per unirsi poi nel 1968 ai Deep Purple, e la band si separa da Maiocchi. Dopo una breve pantesi con Luciano Gandolfi alla chitarra, nel 1967 al trio si uniscono prima il tastierista savonese Joe Vescovi e poi il batterista torinese Pino Sinnone, uscito dalle Teste Dure e dai The Rogers, che sostituisce Broad allontanato dall’organico per questioni disciplinari. Siamo in piena epoca psichedelica e i cinque mantengono il nome The Trip (il viaggio) con chiare allusioni all’esperienze lisergica. Con la formazione a quattro guidata dal valentissimo Vescovi, il complesso propone una miscela di beat, rock e blues con qualche venatura sinfonica, che i critici battezzano “musica impressionistica”, e che ha qualche somiglianza con il suono dei Vanilla Fudge. Grazie a un provino effettuato al Piper Club di Roma, la band viene notata dal produttore Alberigo Crocetta che mette il quartetto sotto contratto per la RCA, facendo anche inserire un suo brano nella compilation intitolata Piper 2000.