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Ruderi del Convento dei Cappuccini di Simeri

Nel nostro territorio, ricco di bellezze tutte da scoprire e soprattutto da tutelare e conservare non solo per il presente ma anche per il futuro, si trovano i ruderi del convento dei Cappuccini. Per conoscere meglio la storia di questo straordinario sito è stato estrapolato una parte dell’articolo “ I CONVENTI E ABATI DI SIMERI di Marcello Barberio “

“E’ distante circa mezzo miglio dalla parte dell’habitato di Simeri, ch’è aperto e senza mura. Il restante poi, che si chiama comuniter “Il Vaglio” è parte chiuso e parte aperto. Fu fondato come crede – non essendovi scritture – col consenso dell’ Ordinario l’anno 1594 ( come appare da un libro dei conti dell’ introito e dell’esito della fabbrica di detto convento) a istanza del Sig. Pietro Borgia Principe e Vescovo di Squillace e della Università e con l’elemosina di quella e di molti altri particolari, fabbricato ed eretto secondo la povera forma cappuccina. Il convento oltre all’orto contiguo, che è della Sede Apostolica, come pure il medesimo convento, non possiede entrate perpetue né temporali, né altre proprietà di beni stabili. Vi abitano di famiglia Sacerdoti quattro, chierico uno e laici professi quattro, questi tutti si sostengono dalla pietà de’ detti cittadini e casali e terre circNella Relazione del 1852 (Archivio Generale, Roma) è scritto:

“Ha la chiesa sotto il titolo di Santa Maria degli Angeli, la cui festa si celebra alli due di luglio.

Il giardino lo ebbero i frati dal Tesoriere della Collegiata di Simeri, per il quale si obbligò il paese di pagare scudi tre ogni anno. Fu soppresso dal Governo Francese col decreto del 10.1.1811 e ripristinato nel 1843 a richiesta de’ fedeli di Simeri ( ma era privo di regolare famiglia), dopo la rovina del terremoto. Il 1874 era rettore p. Giovanni Battista da Monterosso, con due terziari.

Il convento, che pure fu sede di Noviziato, divenne ricovero di mendicità…..”.

Alla chiesetta del convento si accede da un atrio, che immette, attraverso una porta ad arco, nella navata centrale, che è fiancheggiata da una navatella laterale a due archi, con alcune nicchie di Santi. Il convento comprendeva il cellario (13 celle), il refettorio, il parlatorio, la foresteria, la cànova ( dispensa), le stalle.

Dietro l’edificio c’era il Chiostro, un cortile contornato da portici, con un pozzo centrale protetto da una pregevole opera in muratura. Il parapetto del pozzo ( vera) è sormontato da un artistico arco per l’attacco della carrucola. Parte dell’edificio fu riattato alla fine dell’’800.

L’ultima presenza francescana a Simeri è stata quella del compianto patavino padre Nazario Marcato, dei frati minori conventuali, giunto in Calabria verso la fine degli anni ’50 del secolo scorso come “missionario” della Pontificia Opera d’Assistenza”