Inquinamento ambientale: la plastica

Inquinamento ambientale: la plastica

 

Uno studio concluso nell’ottobre del 2016,  dimostra – con dati di analisi sul campo – che ogni anno finiscono in mare tra 1,15 e 2,41 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica, trasportate dai fiumi, per il 74% nel periodo tra maggio e ottobre.

Un secondo studio, più recente (ottobre 2017), basato sull’analisi di campioni di plastica e sull’elaborazione di dati acquisiti da ricerche precedenti, identifica i 10 principali fiumi che trasportano negli oceani il 90% circa della spazzatura di plastica: lo studio, pubblicato su Environmenthal Science & Technology (sommario, in inglese), è discordante dal primo solamente sulla quantità complessiva dei rifiuti, in questo caso stimati in 4 milioni di tonnellate.

I GRANDI NASTRI TRASPORTATORI. I fiumi che trasportano la maggiore quantità di plastica sono lo Yangtze, lo Xi e lo Huanpu (Cina), il Gange (India), il Cross (confine tra Camerun e Nigeria), il Brantas e il Solo (Indonesia), il Rio delle Amazzoni (Brasile), il Pasig (Filippine), l’Irrawaddy (Myanmar).

Studi come questi sono particolarmente importanti, non solamente perché identificano e pesano i grandi flussi di inquinanti plastici, ma perché, banalmente, suggeriscono che molto si potrebbe fare per evitare l’accumulo in mare, dove rimediare è molto più complesso.

Come dimostrano le isole di rifiuti in pieno oceano, composte al 100% da plastica presa e compattata dal gioco delle correnti, e le altre isole dove la concentrazione di plastica sulle spiagge è a livelli di centinaia di pezzi per metro quadrato.

La plastica è insomma uno dei grandi problemi ecologici dei mari della Terra, Mediterraneo incluso, con un impatto significativo sull’ecosistema e sulla catena alimentare: tra pochi anni non ci sarà pesce o uccello marino che non si sarà nutrito anche di plastica.