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La nostra storia -1994

PRIMAVERA CULTURALE

in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Simeri Crichi

Centro Polifunzionale

  19 marzo ore 21.00    “CONCERTO DI FIATI

Bianco Giulio                 flauto

Tartino Mirella                flauto

Amelio Carmine             clarinetto

Panucci Nazareno         clarinetto

Lia Rossano                   tromba

Rocca Ivo                       sax

Tartino Vincenzo           trombone

Mangone Giuseppe       basso tuba

Garcea Giovanni           percussioni

Intrattenimento musicale:

Salvatore Patamia chitarra e canto

Giuseppe Marino   percussioni e canto

 

 sgurado-ponte-249x300[1]L’emigrato italiano Eddie Carbone, portuale newyorchese, vive a Brooklyn con la moglie Beatrice e la nipote diciottenne Catherine, verso cui è morbosamente geloso.

Quando ospita a casa sua Marco e Rodolfo, immigrati clandestinamente negli Stati Uniti, non riesce a sopportare che tra la nipote e Rodolfo nasca un reciproco interesse e si convince che il giovane stia cercando di farsi sposare per ottenere la cittadinanza americana.

Dopo averlo più volte provocato, arriva addirittura a denunciarlo all’ufficio immigrazione e a farlo arrestare.

La rivalità avrà esito tragico e sarà lo stesso Eddie a rimanere vittima della propria ossessione. ( fonte Wikipedia )
  • 20 marzo ore 20.30     “UNO SGUARDO DAL PONTE”  dramma in due atti di Artur Miller.

 

Personaggi ed interpreti:

EDDIE                                    Sergio Manfreda

BEATRICE                              Eugenia Tiriolo

CATERINA                              Teresa Colao

RODOLFO                              Raffaele Primo

MARCO                                  Rino Pettinato

LOUIS                                     Rosario Bertolino

MIKE                                       Andrea Ranieri

AVVOCATO                            Antonio Colao

GUARDIA                                Antonio Madia

Scenografia di Carmela Procopio

Costumi di Uliana Mustaro

Impiantistica di Paolo Alfieri

Regia di Sergio Brenna

 

  • 9 aprile ore 20.30    “DON CESARINO….AVV. FINO”

farsa in dialetto calabrese.

Personaggi ed interpreti:

DON CESARINO                             Sergio Manfreda           

GUGLIELMINA                                Rosanna Manfreda

COMARE PEPPINA                        Uliana Mustaro

DON GAETANO                              Rino Pettinato

PECORARO                                    Rosario Bertolino

GIUDICE                                         Gaetano Nania

BARONE LO RUSSO                     Raffaele Primo

 

Scenografia di Carmela Procopio

Costumi di Uliana Mustaro

Impiantistica di Paolo Alfieri

Regia di Sergio Brenna

 

  • 10 aprile – ore 20.30  “CI PROVO ANCH’IO” Spettacolo Musicale con la partecipazione straordinaria di: DIEGO PIETRAMALA

 

i rusteghi

La commedia si apre con Lucietta, figlia di Lunardo, uno dei quattro rusteghi, e Margarita, moglie di quest’ultimo e matrigna di Lucietta, che si lamentano di non poter mai uscire di casa. Vengono interrotte da Lunardo che dice che avrebbero avuto ospiti quella sera stessa (gli altri tre rusteghi con le rispettive mogli) e spiega velocemente alla moglie, dopo aver mandato via in malo modo la figlia, l’accordo che ha fatto con Maurizio, un altro rustego, per farla sposare con il figlio di questo, Felippetto. Maurizio giunge proprio in quel momento e parla del prossimo matrimonio a Lunardo, dicendogli che suo figlio Felippetto vorrebbe vedere la figlia prima, il che viene fermamente negato da Lunardo

Nella scena sesta del primo atto la scena cambia: Felippetto, a casa di Marina, sua zia, le confessa il suo desiderio di vedere Lucietta. La zia si stupisce di questo divieto imposto al nipote, che viene fatto andar via dal marito di Marina, Simon, il terzo rustego che fa la sua apparizione.

Poco dopo un breve diverbio fra Marina e suo marito, a casa loro arrivano Felicia, suo marito Canciano (il quarto e ultimo rustego, sottomesso alla moglie), ed il conte Riccardo, amico di Felicia. Mentre Riccardo tenta di cominciare una conversazione con il poco loquace Canciano, Felicia viene messa a conoscenza dei fatti e svela a Marina un piano che le è venuto in mente per far incontrare i due giovani fidanzati. Simon manda ancora tutti a casa in malo modo.

Anche il secondo atto si apre con Margarita e Lucietta. Questa invidia i vestiti della matrigna, agghindata per la cena di quella sera, e riesce a convincerla a farsi dare   una collana di perle, che però non apprezza. Quando Lunardo arriva, dice ad entrambe di vestirsi come si conviene, e continua a rimbrottarle anche quando giungono i primi invitati, Marina e suo marito Simon. Lunardo viene a sapere che Simon è a conoscenza dei preparativi del matrimonio e i due si buttano a capofitto in una conversazione che sfiora la misoginia.

Nel frattempo, Marina, con il consenso di Margarita, racconta a Lucietta l’intera faccenda del matrimonio, compreso l’impegno che Felicia si era assunta di far incontrare i due promessi sposi. Infatti, poco dopo giunge Felicia che preannuncia l’imminente arrivo di Felippetto. Questo arriva mascherato da donna, accompagnato dal conte Riccardo. I due si piacciono a prima vista.

Il dolce incontro viene però bruscamente interrotto dal ritorno inaspettato di Lunardo, Simon e Canciano. Lunardo, del tutto imprevedibilmente, annuncia alle donne che il matrimonio si sarebbe fatto anche adesso, e che Maurizio era già stato mandato a chiamare il figlio. Questo torna, trafelato, dicendo di non aver trovato il figlio a casa, che infatti, insieme al conte Riccardo, si era nascosto in una stanza.

Scoppia il putiferio tra gli uomini, che si lamentano delle proprie mogli e accusano quelle degli altri. La situazione viene risolta solo dall’intervento di Felicia, che, dimostrando fermezza ed abilità retorica, riesce a convincere i quattro rusteghi che, dopotutto, non era successo nulla di grave. Dopo gli ultimi rimproveri ai figli da parte dei rispettivi padri, tutti si riconciliano e Felicia può ben ricordare il motivo per cui si erano dati appuntamento, ossia cenare piacevolmente insieme.

 

  • 10 settembre ore 20.30   “I RUSTEGHI”

Commedia in lingua veneta in tre atti di Carlo Goldoni – trasferita in dialetto calabrese da Uliana Mustaro.

Personaggi ed interpreti:

MARGHERITA          – moglie di Lunario          Eugenia Tiriolo

LUCIETTA               – figlia di Lunardo             Teresa Colao

LUNARDO              – mercante                        Antonio Colao

MAURIZIO               – padre di filippetto          Gaetano Nania

MARINA                  – moglie di Simone           Carmela Alfieri

VESTIANO              – servo di Marina              Rosario Bertolino

FILIPPETTO            – nipote di Marina            Tonino Pugliese

SIMONE                    – mercante                     Cesare Cosco

FELICE                   – moglie di Canciano        Angela  Biamonte

CANCIANO              – cittadino                        Andrea Ranieri

DON RICCARDO     – conte                            Sergio Brenna

 

Regia di: Sergio Brenna e Carmela Procopio.

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